Smart working uguale home office
Il trend, questo é certo, non si arresterà, e i vecchi schemi di lavoro non costituiranno più l’unica opzione. Superato il periodo pandemico e la conseguente situazione di emergenza, il lavoro a distanza è ormai destinato a diffondersi sempre più.
Questa nuova modalità ha coinvolto una notevole parte dei lavoratori in tutto il mondo che, in una fase iniziale hanno dovuto allestire postazioni improvvisate, spesso poco funzionali. Successivamente, valutato che la nuova modalità di lavoro poteva apportare una migliore qualità della vita, hanno implementato modifiche sostanziali alla loro abitazione, al fine di ricavare uno spazio ottimale, attrezzato, relativamente isolato, dove ritrovare concentrazione ed energia.
Mi sembra quindi giunto il momento di esplorare più a fondo questa tematica. E per questo ci faremo aiutare dai principi dell’Interior Design.
Per realizzare al meglio una working station domestica la scelta degli arredi si dovrà basare sia sulla soddisfazione delle necessità di tipo pratico, funzionali al tipo di attività svolta, sia sul rispetto dello stile della propria casa. Ed é qui che l’interior design si inserisce a pieno titolo.
La scelta di una sedia ergonomica, della gradazione di calore del punto luce e della sua forma (fisso o estensibile, a parete, a soffitto, da tavolo), la possibilità di insonorizzare l’ambiente con interventi non invasivi a parete o a pavimento, la scelta di colori che favoriscano la concentrazione, sono tutti aspetti che l’utente può non considerare attentamente nella scelta dei nuovi arredi. Qualcuno ha valutato anche l’opportunità di cambiare casa, per poter magari disporre di una camera in più,o una migliore copertura della rete wi-fi, o ancora una maggiore vicinanza alla sede dell’azienda Una consulenza con un professionista, l’interior designer, può essere un valido supporto.
Shoffice
In alcuni Paesi Europei é già un trend, e quando capita subito si crea un nuovo neologismo: Shoffice (shed – capanno, più office – ufficio) ovvero l’home office fuori casa. Per molti avere un’abitazione con giardino costituisce la normalità. Ecco che quindi il classico “capanno degli attrezzi” é stato trasformato in postazione di lavoro. Questa tendenza si sposa perfettamente con ciò che accade nel resto del Mondo, dove lo smart working va sempre più incontro all’outdoor, per sfruttare al meglio le qualità che la natura offre in termini di tranquillità, concentrazione e quindi una maggiore produttività.
Per far fronte a questa nuova tendenza, anche il design si adegua, creando arredi con specifiche caratteristiche tecniche oltre che estetiche, pronte a soddisfare le nuove esigenze. Possiamo quindi trovare tavolini con ruote, luci senza fili, pannelli isolanti con funzione di paravento/separé. Per noi italiani, dove la casa con giardino non é l’abitazione più diffusa, il mercato ci offre soluzioni eccellenti come pergole bioclimatiche e verande attrezzate per ridisegnare i nostri balconi o terrazzi e ricavarne così un’area di lavoro perfettamente efficiente.
La postazione perfetta
Qualsiasi siano le vostre possibilità in termini di spazio, nella progettazione di un perfetto corner di smart working ci sono alcuni elementi da tenere bene a mente:
- L’illuminazione. Una postazione di lavoro in un angolo buio o peggio in una zona ripostiglio potrà sembrare una soluzione ottimale in termini di spazio nel caso viviate in un piccolo appartamento, ma alla lunga, la mancanza della luce naturale vi creerà tutta una serie di disturbi, sia visivi che di stress, che mineranno la vostra concentrazione, favoriranno frequenti interruzioni (chi vuole rinchiudersi per 8 ore in una cella?) e la vostra produttività ne risentirà. Meglio trasformare la zona pranzo o la camera da letto in un’area multifunzionale, dove poter svolgere il vostro lavoro quotidiano e facilmente riconvertire lo spazio quando serve.
- Scegliere arredamenti riutilizzabili, riconvertibili nel loro uso, versatili. La scelta dello smart working potrebbe non essere definitiva; in questo modo la postazione potrà vivere ancora con altre funzioni. Scegliete soluzioni salvaspazio componibili, ribaltabili, a scomparsa.
- Per lo stesso motivo consiglio di prestare attenzione al budget, e di non fare investimenti troppo elevati, a meno che non siate liberi professionisti e consapevoli che il lavoro da remoto é la vostra modalità standard di lavoro.
- Attenzione allo stile. Anche se temporanea, anche se relegata ad un solo angolo della casa, la postazione dovrebbe seguire lo stile di arredo della casa, risultare armonica nei colori, nelle forme, nei materiali, con quanto la circonda. Non deve essere un’area dissonante, stridente, che spicca immediatamente nel colpo d’occhio sugli ambenti. Se siete incerti, chiedete un consiglio ad un esperto arredatore, che potrà suggerirvi, con poca spesa, semplici accorgimenti e dettagli ai quali prestare attenzione per i vostri acquisti.
- L’insonorizzazione. Il rumore di fondo presente in casa prodotto da elettrodomestici, familiari, animali domestici, può essere una notevole fonte di imbarazzo, disturbo e distrazione. Purtroppo non sempre é possibile isolare lo spazio di lavoro adeguatamente, ma, nei limiti del possibile, é bene tentare di creare una zona protetta, anche solo parzialmente separata dal resto della casa.Ciò può essere fatto scegliendo per esempio un angolo meno frequentato, come la camera da letto, o una nicchia nel muro, muro al quale dare le spalle in caso di frequenti video chiamate. Oppure utilizzare paraventi, non troppo eccentrici, da posizionare alle proprie spalle e/o intorno a voi, o utilizzare parte dell’arredamento come elemento di separazione (es librerie, tendaggi, armadi).
Principi di ergonomia
Per concludere mi sembra necessario fare un cenno alla sicurezza, che, considerate le ore di lavoro, anche in una postazione da remoto va rispettata.
Nella scelta degli arredi, i principi di base dell’ergonomia vengono in nostro aiuto.
Le affezioni muscolo-scheletriche sono causate dalle tensioni prodotte dall’irrigidimento dello scheletro e della muscolatura e dal contemporaneo lavorio incessante di braccia e mani. Questa situazione compromette il normale afflusso di sangue e la normale ossigenazione dei tessuti e può portare alla loro infiammazione, causando così, tendiniti, tenosinoviti e Sindrome del Tunnel Carpale. La ripetitività dei gesti e le interruzioni insufficienti sono tra le principali cause favorenti le affezioni.
I disturbi principali sono però, quelli visivi, che provocano uno stato di affaticamento generale e risultano essere la causa principale di errori sul lavoro. Questo perché il lavoro a terminale comporta una prolungata visione statica (con scarsa alternanza di visione dal lontano) e ravvicinata. L’occhio inoltre può irritarsi se gli ambienti non sono ben illuminati ed areati.
Quindi, oltre a fare periodiche pause motorie e visive, dotiamoci di arredi che ci consentano di tenere una postura ottimale.
La sedia deve essere ergonomica, regolabile in altezza, con schienale sagomato e regolabile a sua volta. A seconda del tipo di lavoro svolto alla scrivania, si può optare anche per sgabelli inclinati ergonomici con supporto per l’appoggio delle ginocchia, che costringono alla corretta postura della schiena.
Il tavolo deve essere alla giusta altezza rispetto alla seduta, ovvero quella che ci consenta di tenere le braccia appoggiate ad esso a 90 ° rispetto al busto, ed il terminale deve essere ad una distanza tale da consentirci di arrivare alla tastiera mantenendo il busto eretto senza eccessiva estensione delle braccia.
L’illuminazione deve essere con luce LED calda, ideale per lavorare allo schermo ma anche per scrivere su carta o consultare documenti.
Infine, premuratevi di ricavare spazio anche per tutto quanto é necessario ad una postazione di lavoro efficiente: contenitori per cancelleria, cassetti, scaffali, ceste e scatole per riporre documenti e dossier, dove vi potrete sbizzarrire scegliendo complementi di arredo di design, colorati, fantasiosi, che rendano la vostra postazione personale oltre che funzionale, e gradevole ai vostri occhi.